Nella cascina isolata a ridosso degli Stalletti Alti, Tano ha organizzato due piccoli orti, li ha recintati e differenziati: nel più piccolo ha messo tre piante di zucchine, in quello più grande, cetrioli, insalate, sedani, porri e qualche cavolo. Quasi ogni giorno Tano visita i due orti, strappa le erbe infestanti, vanga le piantine, coltiva il terreno, aggiunge se necessario concime, controlla lo stato della rete di recinzione: quest’anno diversamente dai passati le talpe e le arvicole hanno disertato inspiegabilmente gli orti.
L’altro giorno entrando nel recinto più grande ha visto muoversi sotto le foglie dei cavoli un grosso serpente nero, un “bastoner”, l’ha guardato, si sono guardati e improvvisamente ha realizzato il perché dell’assenza di talpe e altri animaletti nel terreno. L’utilità di quella presenza l’ha convinto a non disturbarlo e a lasciarlo tranquillamente alla sua caccia. I giorni successivi, Tano ha ritrovato il solito serpentone crogiolarsi al sole sempre nel solito recinto.
Un mattino mentre era intento a curare i suoi magnifici gerani rossi, ha avuto la visita di un suo caro (sic) amico; con noncuranza, quasi sottotono ha chiesto al suo amico se gli interessavano dei cetrioli , visto che ne aveva tanti e non sapeva come consumarli, alla risposta affermativa lo invitava a prenderne direttamente di mano propria nell’orto grande. Pregustando i risultati del beffardo scherzo ma temendo la brusca reazione nei suoi confronti si rifugiava dentro la cascina chiudendosi a chiave e affacciandosi sul poggiolo. Il suo amico si avviava quindi allegramente alla raccolta di cetrioli ignaro di quanto stava per capitargli.
Il racconto di Tano così prosegue: ho visto l’amico armeggiare al cancellino ed entrare nell’orto dopo averlo accostato, una frazione di secondo dopo un urlo, una bestemmia e la figura dell’amico si è stagliata sulla parete frontale del recinto ed eccolo come un insetto attaccato alla tela di un ragno che cerca disperatamente di districarsi.
Conclusione: il recinto letteralmente distrutto, la rete divelta in più punti; il suo amico ha cercato inutilmente Tano, che previdente come abbiamo visto si era rifugiato in casa, per qualche tempo non si sono parlati, poi sbollita la rabbia l’ha perdonato e si sono rappacificati sbellicandosi dal ridere ripensando alla scherzo, il serpente non si è più fatto vedere, forse la temperatura si è abbassata o forse si è spaventato a morte, anche lui.