Con un giorno di anticipo, la primavera ha cominciato a mostrare le sue primizie floreali, gli ellebori, i bucaneve, gli anemoni, il salice delle capre e gli altri.
La neve resiste ancora negli angoli meno soleggiati e sui pendii oltre i 1300 metri, è bello passeggiare affondando e faticando immersi nella natura a ridosso del Monte Guglielmo, in Val Trompia.
Come a volte accade, a contrastare la vivacità dei colori e il profumo dei fiori, sono gli avvenimenti della vita di ciascuno:
l’incontro con l’impossibile da raccontare, l’esorcismo del male, la violenza dell’invasore e poi il limbo dell’attesa e l’accettazione forzata. La ragione e il cuore inquinati dall’inquietudine e dall’insinuazione dello “straniero”, la sofferenza del corpo e della mente.
Soffrono anche gli amici e i familiari tutti, ci vuole coraggio e speranza, fiducia e vicinanza, io ci sono , noi ci siamo, auguri ”ziu bibbu”.
Il sogno:
entro in casa , un imbianchino si è insediato in casa e sta ascoltando la mia musica seduto presuntuosamente sul divano, chiedo spiegazioni, non è stato chiamato né invitato , come si permette, cerco di cacciarlo, di allontanarlo, non mi degna di nessuna considerazione continua tranquillamente ad ascoltare la mia musica. Mi sento impotente , lo minaccio, dico che se non va via chiamo la polizia, lo minaccio ancora di picchiarlo e mandarlo all’ospedale. Mi ignora, che rabbia. Un’ “estraneo”ha invaso la mia casa e la mia vita, ne ha preso possesso e nonostante la mia rabbiosa indignazione non va via. Mi sveglio.